Biografia
Roberto Vannacci (La Spezia, 20 ottobre 1968) è un generale e politico italiano.
Ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", della Brigata paracadutisti "Folgore", del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq nonché della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan.
La pubblicazione, nell'agosto 2023, del suo libro Il mondo al contrario lo ha portato al centro di una considerevole attenzione mediatica, seguita da polemiche e anche denunce, a causa dei contenuti controversi espressi su omosessuali, immigrati, femminismo e ambientalismo. Il libro è salito al primo posto dei più venduti in Italia nella settimana dal 14 al 20 agosto.
Candidatosi con la Lega alle elezioni europee del 2024, viene eletto, risultando il candidato con il maggior numero di preferenze dopo Giorgia Meloni.
Biografia
Formazione
Nato a La Spezia ma cresciuto a Ravenna, è figlio di un capitano di artiglieria spezzino. Suo nonno materno era un marinaio sardo originario de La Maddalena e sua nonna materna era una croata di Pola di origine ungherese.
Frequenta l'Accademia militare di Modena e la Scuola di applicazione di Torino conseguendo tre lauree di livello magistrale: in Scienze strategiche (conseguita presso l'Università degli Studi di Torino), in Scienze internazionali e diplomatiche (presso l'Università degli Studi di Trieste) e in Scienze militari (presso l'Università di Bucarest). Ha inoltre conseguito il master universitario di II livello in Scienze strategiche presso l'Università di Torino e il master di II livello in Studi internazionali strategico-militari in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la LUISS di Roma.
Carriera militare
Supera le selezioni per accedere all'unità di incursori dell'Esercito Italiano, il 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", dove completa il corso di formazione e consegue il brevetto di incursore.
Nel 2004 viene distaccato presso il neo costituito Comando interforze per le operazioni delle forze speciali (COFS) a Roma, dove ricopre i maggiori incarichi operativi e di staff, tra cui quello di capo ufficio Operazioni, sottocapo di stato maggiore operativo e vice comandante/capo di stato maggiore.
Terminato nel 2009 l'incarico al COFS viene inviato in Afghanistan come assistente militare del capo di stato maggiore della International Security Assistance Force (ISAF), il generale Marco Bertolini, primo ufficiale italiano a ricoprire tale incarico. Sempre al comando di unità di forze speciali ha partecipato a numerose operazioni militari. Da comandante di distaccamento operativo incursori prende parte alle operazioni in Somalia, Ruanda e Yemen.
Da maggiore e tenente colonnello, ha condotto operazioni speciali in Iraq e in Afghanistan. Nel dettaglio ha comandato per due turnazioni (2005-2006) lo Special Forces Task Group in Iraq ed è stato il primo comandante della Task Force 45 in Afghanistan, schierata a Herat e Farah.
Nel 2011, durante la Primavera Araba, opera in Libia, svolgendo attività di supporto alle autorità diplomatiche italiane. Sotto tale incarico ha organizzato e portato a termine l'evacuazione d'emergenza della sede diplomatica di Tripoli e dei cittadini italiani ancora rimasti nelle vicinanze della capitale.
Tornato in Afghanistan, nel 2013, poco prima della transizione da ISAF a Operazione Sostegno Risoluto, assume l'incarico di capo di stato maggiore delle forze speciali della NATO (ISAF SOF HQ).
Dal 2011 al 2013 comanda il 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin". In seguito, dal 2014 al 2016, ha assunto l'incarico di capo ufficio relazioni internazionali presso il III reparto dello Stato maggiore della difesa. Nel settembre 2016, promosso generale di brigata, assume il comando della Brigata paracadutisti "Folgore".
Dal settembre 2017 all'agosto 2018, in Iraq, ha assunto il comando del contingente nazionale terrestre dell'operazione Prima Parthica nonché del Deputy Commanding General for Training della coalizione anti ISIS nell'ambito dell'Operation Inherent Resolve. In tali ruoli è stato responsabile dell'addestramento e dell'equipaggiamento delle forze irachene impegnate nei combattimenti contro il gruppo terroristico stato islamico.
Dal 2018 al 2020 ha assunto l'incarico di capo di stato maggiore della Divisione "Vittorio Veneto" mentre nel 2019 è stato premiato dalla sezione di Firenze dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS) con l'onorificenza "Armando Frigo e Bruno Neri-Lo Sport per la Pace" per le Missioni di pace all'estero.
Dal dicembre 2020 ricopre l'incarico di addetto per la Difesa presso l'ambasciata d'Italia a Mosca, con accreditamenti anche in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Sotto tale profilo gestisce il periodo caratterizzato dal deteriorarsi delle rapporti tra Italia e Russa a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. Dichiarato persona non grata dalle autorità russe come rappresaglia per le espulsioni decise dal Ministero degli Esteri italiano a seguito delle vicende belliche tra Russia e Ucraina, conclude l'incarico nel maggio del 2022. Il 21 giugno 2023 assume il comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze.
Pubblicazione de Il mondo al contrario
Poco dopo aver commissionato la creazione di una propria pagina biografica su Wikipedia in italiano, nell'agosto 2023 Vannacci ha pubblicato il libro, inizialmente autoprodotto e poi pubblicato a Rimini, Il mondo al contrario. Il 18 agosto viene avvicendato al comando dell'IGM, dal generale di divisione Massimo Panizzi, e trasferito al Comando delle forze operative terrestri, a disposizione del comandante dell'Area territoriale, a partire dal 21 agosto.
Il libro Il mondo al contrario ha ricevuto numerose critiche a causa dei suoi contenuti ritenuti omofobi e sessisti da parte di alcune testate giornalistiche, ma ha riscosso l'apprezzamento di giornali di destra e del generale Mario Arpino, già capo di stato maggiore della difesa. Il ministro della difesa Guido Crosetto ha preso le distanze dalle opinioni di Vannacci, definendole "farneticazioni personali che screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione". Anche lo Stato maggiore dell'Esercito italiano si è dissociato dai contenuti espressi nel libro dall'ufficiale, che non erano stati sottoposti ad autorizzazione né valutazione da parte dei vertici militari, riservandosi l'adozione di provvedimenti a tutela della propria immagine. Le polemiche scaturite dalla pubblicazione del libro di Vannacci hanno avuto un'eco anche nella stampa di altri Paesi europei, fra i quali Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Austria. Il libro è stato anche criticato per la grande quantità di errori grammaticali e sintattici.
Il 18 agosto 2023 viene aperta dal Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano, Generale di Corpo d'Armata Pietro Serino, un'indagine sommaria nei confronti del generale Vannacci per i contenuti del suo libro. Visti gli esiti di tale inchiesta, il 4 novembre viene comunicata al generale l'apertura di un'inchiesta formale nei suoi confronti per accertare eventuali infrazioni disciplinari. Tale inchiesta si conclude nel febbraio 2024 con la sospensione dal servizio per 11 mesi con stipendio dimezzato. Secondo le conclusioni del procedimento interno infatti la pubblicazione del libro avrebbe determinato una "lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata [...] compromettendo il prestigio e la reputazione dell'Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell'ambito della compagine militare". Vannacci ha presentato ricorso al Tar del Lazio, ma è stato respinto.
Il 3 dicembre 2023 viene nominato capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri; il Ministero della difesa chiarisce che si tratta di un incarico di "coordinamento dello staff del comandante".
A marzo 2024 ha pubblicato Il coraggio vince, un libro autobiografico edito da Piemme.
Carriera politica
Nell'agosto del 2023, pochi giorni dopo la pubblicazione de Il mondo al contrario, Vannacci ha ricevuto la proposta di unirsi al partito neofascista Forza Nuova da parte del leader Roberto Fiore per candidarsi alle elezioni suppletive nel collegio di Monza. Vannacci ha declinato l'offerta affermando di non voler vedere le sue idee accostate ad alcun movimento politico.
Come ipotizzato da alcuni commentatori già nei mesi precedenti, il 25 aprile 2024 il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha annunciato la candidatura di Vannacci come indipendente, alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Con oltre 500 000 preferenze, Vannacci è risultato eletto al Parlamento europeo. L'8 luglio è stato nominato vice-presidente di Jordan Bardella del neonato gruppo europeo Patrioti per l'Europa, anche se a causa delle sue posizioni su diversi temi riguardanti diritti civili e sociali espresse in diverse dichiarazioni e nel suo libro Il mondo al contrario, considerate problematiche da esponenti dello stesso gruppo europeo, la nomina è stata ritirata pochi giorni dopo con una decisione collegiale a cui si è opposta solamente la Lega. Vannacci, nonostante iniziali notizie in senso contrario, è decaduto dalla carica il 17 luglio, un giorno dopo l'inizio della legislatura.
Nell'agosto di quello stesso anno Forza Nuova ha proposto nuovamente a Vannacci di candidarsi con esso per correre alle elezioni per il ruolo di presidente della regione Liguria a seguito delle dimissioni del governatore Giovanni Toti. A novembre il comitato "Il mondo al contrario", associazione che si ispira al pensiero di Vannacci, è diventata un movimento politico
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